Troppo spesso si sente parla di
DPI e
sensibilità rigurdanti il mouse senza però averne ben chiare le enormi differenze. Non è raro infatti additare la sensibilità del cursore al numero di DPI impostati dal pannello della periferica, quando in realtà i due parametri riguardano aspetti completamente differenti. Vedremo di spiegare come funzionano e come impostarli al meglio, a seconda delle preferenze ed esigenze dell'utente finale.
Cosa rappresenta dunque il numero di
DPI? L'acronimo deriva dall'inglese
dots per inch, ossia "punti per pollice" ed indica la
risoluzione con il quale il mouse effettua il rilevamento. Il valore associato ai DPI esprime quindi il numero di punti contenuti in una lunghezza di 1 pollice (2,54 cm). Il mouse infatti non può, per limiti fisici dei sensori, leggere e trasferire alla macchina informazioni lette in una lunghezza
continua, bensì necessita di
discretizzare lo spazio sul quale si muove. Per questo possiamo immaginare che il mouse lavori spostandosi lungo una griglia, che diventa sempre più fitta all'aumentare del valore di DPI. Il cursore, per conseguenza, si muove anch'esso attraverso una
griglia, è per questo che con bassi valori si riesce a muovere il mouse lungo una linea retta più facilmente, in quanto per raggiungere il prossimo punto più vicino a 400 DPI bisogna effettuare un movimento più ampio che non per raggiungere il punto successivo a 800 DPI, in quanto la distanza tra un punto e l'altro è dimezzata.
| Il mouse genera quindi una griglia tanto più fitta quanto più alto è il valore assegnato ai DPI, e la posizione rilevata dal mouse può essere unicamente tra quelle identificate dai punti, non sono rilevate posizioni sulle linee. A schermo i valori intermedi possono spesso essere rappresentati tramite interpolazione via software. Una griglia più ampia permette di muoversi lungo una linea retta più facilmente e restituisce un effetto di movimento del cursore meno sensibile, in quanto necessita di un movimento maggiore del mouse per muoversi tra un punto e l'altro |
| Se ipotizzassimo che nella immagine precedente la griglia fosse impostata a 800 DPI, mentre quella a fianco sia ora di 1600 DPI, la distanza tra un punto e l'altro sarebbe dimezzata, per questo anche i minimi movimenti del mouse vengono rilevati e riprodotti dal cursore a schermo. L'effetto di sensibilità del corsore aumentata è dovuto appunto al restringimento della griglia di rilevamento. |
La sensibilità, invece, determina un parametro fisso (con l'accelerazione del mouse disabilitata da pannello), che impone la proporzionalità tra movimento rilevato dal mouse e movimento effettuato dal cursore a schermo. Se impostassimo il valore a 4, effettuando un determinato movimento del mouse, ipotizzando uno spostamento di 5 punti, su schermo verrebbe riprodotto uno spostamento del cursore equivalente a 20 punti. Generalmente questo parametro nei giochi non rappresenta il coefficiente vero e proprio, bensì è rappresentato da una scala da 1 a 10, o a volte (purtroppo) è semplicemente grafico.
Edited by ¬prosimo - 8/3/2015, 13:29
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