Credo che nessuno potrebbe affermare con certezza quando sia nata, al contrario tutti sono a conoscenza del fatto che essa è in continua espansione per la diffusione in massa dell'informatica e dei contenuti multimediali ad esso associati. Stiamo parlando infatti della
pirateria informatica, che identifica quelle attività illegali che si compiono mediante l'uso di strumenti informatici. Vorrei però soffermarmi oggi principalmente sulle copie non autorizzate, nel nostro caso di videogames. Da sempre infatti nella natura del videogiocatore è presente quell'irrefrenabile desiderio di provare ogni possibile titolo in uscita, ma spesso il costo del software ha spinto gli utenti a preferire delle "
copie economiche"
illegali pur di risparmiare sui propri titoli.
Ma davvero il problema è legato al costo del software? Per alcuni utenti infatti il prezzo di alcuni giochi può sembrare elevato e spesso per questo motivo preferiscono avvalersi di copie piratate pur di soddisfare i propri bisogni videoludici. La diffusione di connessioni a banda larga ha ampliato ancor di più questo fenomeno, permettendo a molti di ottenere materiale illegale semplicemente tramite la condivisione in rete del materiale stesso, quindi a costo praticamente nullo. Negli anni il fenomeno è stato combattuto con metodologie diverse, a partire da protezioni fisiche fino a quelle software, altri hanno usato invece metodi molto più originali (Chi ricorda la ruota di
The Secret Of Monkey Island? ) , altri ultimamente si sono letteralmente presi gioco dei pirati stessi (E' il caso dello scorpione invincibile di
Serious Sam 3, dell'ascensore buggato di
The Thalos Principle e del fallimento della software house impersonata dal giocatore nel titolo
Game Developer Tycoon proprio a causa della pirateria). Alcuni metodi su PC si sono rivelati invece molto invasivi, arrivando ad essere temuti e letteralmente odiati dagli utenti che compravano legalmente i propri titoli, che spesso si sono trovati più disagiati rispetto a coloro i quali invece preferivano non ricorrere alla distribuzione autorizzata.
Game Developer Tycoon è il videogame che si prende gioco dei pirati ripagandoli con la stessa moneta
Come precedentemente accennato la pirateria è cresciuta anche per via del costo dei videogames, non proprio esiguo, e ultimamente è stata combattuta proprio grazie alla nascita di nuove realtà come quella di Steam, ovvero piattaforme dove acquistare in Digital Delivery il software, e spesso a prezzi davvero convenienti e oggettivamente bassi. Ma questo non è bastato a scoraggiare i più testardi, il cui unico obiettivo rimane spesso unicamente quello di non pagare.
Questo
zoccolo duro residuo spesso si avvale di motivazioni al limite dell'inverosimile pur di giustificare i propri furti. Si, perchè di questo si parla, piratare un software equivale a rubarlo. Spesso si dice che questo sia falso, in quanto se non fosse reperibile una copia non legale non è detto che l'utente
comprerebbe la copia legale, e questo è vero, ma allo stesso modo in molti comprerebbero legalmente il titolo se fosse l'unica via disponibile, quindi si sta semplicemente danneggiando lo sviluppatore e anche gli utenti stessi. Un maggior numero di copie vendute infatti permette di mantenere i costi più bassi e possibilità di trovare un titolo che ci interessa in saldo in anticipo.
Quali sono le motivazioni che più spesso sentiamo dire dai sostenitori di questa pratica illegale?
1.
Il prezzo dei videogames è troppo alto.In parte è vero, il prezzo dei giochi al lancio può sembrare elevato, ma in ogni caso soprattutto su PC è possibilie preordinare la maggior parte dei titoli presso siti di rivenditori autorizzati a prezzi scontati. In ogni caso basta attendere pochi mesi affinchè il prezzo cali, soprattutto con l'arrivo di saldi stagionali che ultimamente sono molto in voga su determinate piattaforme. Semplicemente chi accampa questa scusa vuole semplicemente tutto e subito, senza pagare.
2.
Spesso i titoli sono buggatiBasta leggere i numerosi commenti degli acquirenti su un qualsiasi forum per rendersi conto della qualità dell'ottimizzazione eseguita sul titolo. Se si reputa un titolo mal ottimizzato o pieno di difetti e/o bug, perchè ostinarsi a giocarlo? Anche questa è una scusa che semplicemente non ha alcun senso.
3.
Preferisco provare il titolo con mano prima di acquistarloE' PIENO FINO ALLA NAUSEA di gameplay su youtube, idem di benchmark con svariate configurazioni che ci permette di avere un'idea generale sia della qualità del titolo che delle capacità del nostro hardware sul farlo girare secondo i nostri standard.
4.
Lo comprerò poi quando sarà in saldoE qui scatta un premio per l'originalità, perchè davvero questa le batte tutte. Sostanzialmente significa giocarsi un titolo all'uscita, per poi pagarlo 4 spicci dopo un anno o più, in saldo. In pratica utilizzare il prodotto quando ha un certo valore di mercato e pagarlo quando questo scende vertiginosamente. Potrebbe essere equivalente a rubare un auto di grossa cilindrata a pochi giorni dalla produzione dei primi modelli, per poi comprarla 10 anni dopo, quando vale praticamente nulla.
Quello che voglio esprimere, cercando di sintetizzare il mio ragionamento, è che la pirateria oltre ad essere una pratica assolutamente illegale è anche una pratica immorale. Per chi vuole protestare contro titoli non ottimizzati, giochi programmati con lo stampino, con gameplay assente o che durano troppo poco per il prezzo che hanno, l'unico modo di farsi sentire è non comprare i titoli che non ritenete degni del vostro portafogli. In questo modo sia vrà modo di apprezzare di più i giochi posseduti, e di cercare di mandare un messaggio diretto alla fetta di mercato che meno gradite.
Chi ha giocato l'ultimo Alan Wake in versione pirata si è ritrovato con un protagonista anch'esso un po' pirata!!
Quali sono i risultati di questa mentalità presuntuosa di avere tutto e gratis? Come tutti ben sappiamo lo sviluppo di un titolo, soprattutto quelli tripla A, comporta delle spese non di certo esigue, che lo sviluppatore affronta in attesa di un guadagno atteso. Nel momento in cui non si raggiunge un guadagno reputato adeguato, lo sviluppo per una determinata piattaforma o di un determinato titolo verrà considerato non fruttuoso, e di conseguenza si potrebbe scegliere di non investire più in un determinato settore o in determinati generi. Molti sviluppatori potrebbero essere spinti a programmare giochi dal costo di produzione molto più basso, ma che magari promettono un adeguato guadagno, ad esempio spingendo sulle micro transazioni (Nessuno ha notato il crescente numero di titoli Free To Play ultimamente?) il tutto penalizzando la qualità generale del titolo.
Altra particolarità, probabilmente anche in parte dovuta alla pirateria, è la presenza praticamente in qualsiasi titotolo e genere, nell'ultimo periodo, del comparto multiplayer. In genere il giocatore pirata compra unicamente i titoli multiplayer, spesso solo perchè altrimenti sarebbe obbligato a rinunciare a qualsiasi approccio multigiocatore con una copia contraffatta.
Come è facile intuire, quando si cerca sempre di trovare sottorifugi, rubando ed aggirando, non possono non esserci conseguenze, pagate anche dagli utenti onesti che comprano i prodotti. Se tutti avessero una mentalità pirata, nessuno più svilupperebbe videogiochi, in quanto non ci sarebbe alcun guadagno, dubito che nessuno dei lettori lavorerebbe gratis, o sbaglio? La pirateria è dunque una piaga da combattere, è negli interessi di noi videogiocatori avere titoli di qualità, supportati e sviluppati in modo adeguato, per questo motivo credo che sarebbe più adeguato gustarsi i giochi acquistati legalmente, magari si dovrà scegliere con più accuratezza cosa giocare, perchè le disponibilità economiche, salvo pochi fortunati, di sicuro non sono illimitate, ma così facendo si occuperà il proprio tempo libero con titoli scelti accuratamente, e soprattutto si contribuirà allo sviluppo di questo mondo che noi appassionati lodiamo ed apprezziamo.
Edited by ¬prosimo - 4/4/2015, 00:27
Last comments